Morte sospetta al "Fazzi" di un 59enne: l'esame autoptico non aiuta a chiarire le cause del decesso.
lunedì 23 luglio 2012 - L'autopsia non ha sciolto i dubbi legati alla morte di Antonio Fasiello, il 59enne di Strudà, frazione di Vernole, deceduto l'11 luglio scorso, nel reparto di medicina generale dell'ospedale "Fazzi" di Lecce. Otto gli indagati.
LECCE – L’autopsia non ha sciolto i dubbi legati alla morte di Antonio Fasiello, il 59enne di Strudà, frazione di Vernole, deceduto l'11 luglio scorso, nel reparto di medicina generale dell'ospedale "Vito Fazzi" di Lecce. Dall’esame autoptico non sono emersi elementi utili a stabilire la causa del decesso. Bisognerà attendere gli esiti degli ulteriori esami per avere un quadro più chiaro della vicenda.
Al momento sono otto i medici iscritti nel registro degli indagati. Secondo i famigliari Fasiello non sarebbe stato curato in modo appropriato, dopo aver accusato una serie di malori.
Stando a quanto denunciato dalla famiglia, Fasiello (che abitava insieme alla sorella), nei giorni scorsi era stato condotto presso il pronto soccorso dell'ospedale di Lecce, in seguito ad un attacco. Qui, però, dopo le visite, era stato dimesso, salvo poi ripresentarsi nella serata dello stesso giorno, in preda ad un nuovo, grave, problema, ed essere così ricoverato presso il reparto di otorinolaringoiatria, da cui, in seguito, è stato trasferito in quello di medicina generale, dove di lì a poco sarebbe spirato.