La Asl di Brindisi condannata a pagare mezzo milione di euro.
martedì 15 aprile 2014 - Gli fu amputato un braccio per errore.
Il braccio poteva essere salvato e invece il personale dell’ospedale Perrino di Brindisi decisero di amputarlo. Tanto accadeva al proprietario di una falegnameria che, dieci anni fa, perse un braccio. La sentenza è stata emessa dal giudice monocratico del Tribunale di Brindisi Pietro Lisi.
Il falegname-imprenditore – che all’epoca aveva 41 anni – rimase gravemente ferito al braccio sinistro mentre tagliava un’asse di legno con la sega circolare. Venne ricoverato prima presso l’ospedale di Francavilla e poi in quello di Brindisi dove fu sottoposto a un intervento chirurgico d’urgenza: le diagnosi furono identiche. Il braccio doveva essere amputato.
Il paziente firmò le dimissioni volontarie e si trasferì a Bari presso il Policlinico. Qui tentarono di salvargli il braccio con quattro diversi interventi: le consulenze sanitarie disposte dal Tribunale di Brindisi hanno appurato che il braccio poteva essere salvato e invece fu necessario amputarlo nel quarto intervento, nel marzo dello scorso anno.